Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale.
C’era una volta la professionalità.
Un’azienda cinese ha avuto una brillante idea: per vendere i suoi prodotti, risparmiando sui costi di trasporto marittimo, ha realizzato dei containers speciali, rinforzati, così da poterci caricare più merce.
Peseranno (incluso la tara del container) 36 tonnellate. Normalmente i containers standard (20′ box) hanno una portata fino a 26/27 tons che, aggiunta alla tara (2/3 tons) raggiunge un lordo al di sotto delle 30 tons.Il codice della strada prevede che il peso massimo (camion più carico) non debba superare le 44 tonnellate, quindi con un camion (motrice più rimorchio) che pesa indicativamente 12 tonnellate, se ci mettiamo sopra un container che ne pesa 30… siamo nei paramentri concessi. Se invece ci mettiamo sopra un container che ne pesa 36, aggiungendo le 12 del camion, superiamo abbondantemente le 44. E allora? Nessun problema, si fanno i permessi stradali per utilizzare camion speciali con una portata superiore. Fine della prima parte.
Esaminiamo un altro tipo di trasporto: quello della merce pericolosa. Basta rispettare le norme IMO ed il trasporto via mare è possibile. E quando la merce, caricata in container, arriva al porto e va consegnata al magazzino del ricevitore? Nessun problema, ci vuole un camion con le autorizzazioni al trasporto di merce pericolosa e l’autista deve avere il patentino. Fine della seconda parte.
Ma allora di cosa stiamo parlando? Del problema che nasce quando le due esigenze si sommano. Se ho un container che pesa 36 tons (quindi fuori portata) e la merce caricata nel container è merce pericolosa (nei containers ci sono batterie al litio, e come tali sono considerate merci pericolose), il trasporto non si può fare.
Come diceva Don Rodrigo: questo trasporto non s’ha da fare, ne ora ne mai!
Soluzioni ne abbiamo?
Bisognava pensarci prima, evitando di realizzare containers così pesanti, oppure evitando di caricarci merce pericolosa. E adesso?
Ci sono quasi duemila containers da caricare con più di 70.000 tonnellate di batterie al litio (valore della commessa circa 1 miliardo di euro!) che sono stati ordinati e dovranno arrivare, via mare, dalla Cina e nessuno è in grado di gestirli all’arrivo in Italia.
No, non è possibile scaricare parte della merce dal container per ridurre il peso.
No, non esistono camion “leggeri” che pesino meno di 8 tonnellate.
No, non è possibile trovare camion speciali che abbiano sia i permessi per l’extra peso che le autorizzazioni per la merce pericolosa.
No, non è possibile farli viaggiare via treno, perché comunque resterebbe sempre scoperta la tratta finale (dalla stazione ferroviaria più vicina all’indirizzo dello stabilimento)
No, non è possibile fare la furbata di trasportarli di notte sperando che nessuno controlli: magari qualche volta può andare bene… ma non all’infinito: prima o poi la polizia fermerà un camion e saranno guai.
L’azienda italiana ha firmato un contratto per circa 1 miliardo di euro e adesso aspetta di ricevere quei duemila containers e l’azienda cinese sta già costruendo i duemila containers “speciali”.
Cosa sta succedendo? Un paio di containers (per un test!) sono già sbarcati e sono fermi in dogana, al porto, in attesa (di cosa, non si sa).
Ai posteri…
Paolo Federici
p.s.: i due containers sono usciti… dichiarando che sono stati utilizzati dei camion “leggeri” (quei favolosi camion inesistenti). Insomma una cosa è certa: il trasporto è stato fatto ma non si sa come.
pp.ss.: per i futuri arrivi è stato coinvolto il Ministero dei Trasporti in attesa di una qualche deroga speciale che (molto probabilmente) non sarà mai concessa.