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Ship & Sport

Dante… l’avrebbe raccontata così;

Nel mezzo del cammino giù in Toscana
Cercando un mare limpido e azzurrino
Dove temprare corpore e mens sana

Scendendo da Firenze giù a Piombino
Si trova Populonia ed un gran parco
Dove ognuno tornerà bambino.

Si entra attraversando un grande varco
Però non ci son cerchi né gironi
Ma là puoi fare sport, tiri con l’arco?

Sai dare quattro calci a dei palloni?
Si va dal calcio al tennis e poi al nuoto
Con tante sportivissime sezioni.

Vivendo come dentro un terremoto
Vedremo gente correre e saltare
Con palle che rimbalzano nel vuoto.

Ecco la palla al volo da schiacciare
Ecco di corsa là verso il traguardo
Eccoti in bicicletta a pedalare.

Il genovese sfiderà il lombardo
Il veneziano contro il siciliano
Da Roma c’è chi affronta il savoiardo.

Saranno gare con il cuore in mano
Nemici per un giorno, uno soltanto
E che vinca il migliore noi diciamo.

Mentre bevendo vino inizia il canto.

Per saperne di più basta un CLICK

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Due navi, un attentato

7 ottobre 2002: un attentato fa incendiare una petroliera e una portacontainer nel canale di Suez. Per liberarlo ci vorranno mesi. Se non anni.
Le navi devono tornare a circumnavigare l’Africa: i tempi di navigazione si allungano, aumentano i consumi e quindi i costi.
Mentre i servizi segreti inglesi, americani e israeliani cercano il colpevole indirizzando le indagini al mondo del terrorismo islamico, le aziende di trasporto si attivano per sviluppare vie di trasporto alternative: via mare, complice anche lo scioglimento dei ghiacci, si può passare dal nord; su rotaia si cercano di sviluppare i collegamenti tra Europa e Cina. Si cerca anche di incrementare i trasporti aerei.
Ma in questa catastrofe un lato positivo c’è: le aziende che avevano trasferito le fabbriche in Estremo Oriente iniziano a riportare la produzione in Europa.
In parallelo all’affannata ricerca della verità da parte di quattro elementi dei servizi segreti, tra depistaggi, storie d’amore e discussioni, tutto infine diventerà chiaro.
E dimostrerà che le cose non sono mai come sembrano.

Non male come partenza (nelle top 20 di Amazon!) 😁😁😁

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Ex works

Quando sento un esportatore che mi dice: “io vendo EXWORKS perché non voglio avere problemi col trasporto: questa è la merce, te la vieni a prendere, mi paghi e amici come prima”, penso che potrebbe anche dire: “qui c’è il materiale da montare, vieni a prendertelo, te lo monti e amici come prima” (si,  l’Ikea lo fa… ma ne parliamo dopo)
Potrebbe dire: “qui c’è la materia prima, te la prendi, costruisci i pezzi, li monti e amici come prima”.
E possiamo andare indietro: “qui c’è la miniera. Vieni a scavare. Prendi la materia prima, te la porti a casa, costruisci i pezzi, li monti…”
Insomma, si tratta di decidere se vedere il trasporto, il montaggio, la costruzione, la produzione come un problema o come un’opportunità.
Il rovescio della medaglia è dire: non solo la produco, ma la distribuisco portandola dove vuoi, ti do l’assistenza per la manutenzione, ti garantisco i controlli…
Vediamo il mercato delle auto: al giorno d’oggi le case automobilistiche non solo costruiscono, ma consegnano, includono i tagliandi, le revisioni, addirittura i cambi delle gomme invernali, l’assicurazione… insomma tutti servizi aggiuntivi che permettono di valorizzare il proprio prodotto.
Ecco perché chi produce avrebbe più interesse a vendere CIF (includendo trasporto e assicurazione) anziché EX WORKS.
Paolo Federici
(Ikea vende sì il prodotto da montare, ma del trasporto fino ai punti di distribuzione si interessa lei. Dei magazzini di stoccaggio si interessa lei. Dell’assicurazione si interessa lei. E comunque se vuoi anche il montaggio… lo fa, eccome!)
(E non venitemi a dire che vendere EXWORKS semplifica la vita all’esportatore. Se hai 100 clienti ed ognuno di loro ha un diverso spedizioniere, tu che sei esportatore devi avere a che fare con 100 diversi spedizionieri per i quali sei un emerito signor nessuno. Se agli stessi clienti vendessi CIF avresti a che fare solo con uno o due spedizionieri di tua fiducia pronti ad aiutarti a risolvere qualsiasi problema. Secondo me aver a che fare con due spedizionieri rende le cose più facili che non aver a che fare con cento spedizionieri, ma magari mi sbaglio!)
(Ed infine, se vendi CIF affidi il trasporto ad uno spedizioniere italiano che quindi lavora e paga le tasse in Italia. Se vendi EXWORKS, sarà il compratore ad affidare il trasporto ad uno spedizioniere del suo Paese, quindi a beneficiarne sarà l’economia del suo Paese.)

Paolo Federici

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Oggi va così…

dopo 47 anni di gestione delle spedizioni… mi ritrovo a dover partecipare ad un gioco oggi in voga: chi fa meno, vince.
Per acquisire un trasporto… bisogna fare un preventivo che sia inferiore a tutti gli altri.
Beh… bisognerebbe.
Perché da un po’ ho rinunciato a questo gioco.
Regola numero uno: il cliente ha diritto a tre preventivi gratuiti. Se ne vuole altri, me li paga.
Regola numero due: il mio prezzo è il mio prezzo. Se altri fanno di meno, quello è il loro prezzo. Se chiedi a me di fare il loro prezzo…sarebbe come che io chiedessi a te di darmi da trasportare la merce di un altro. Non c’entra niente. Infatti.
Regola numero tre: la qualità si paga. Dopo 47 anni presuntuosamente ritengo di offrire qualcosa di più… per cui se chiedo qualcosa di più (a livello di prezzo), il cliente non dovrebbe aversene a male.
Regola numero quattro: il cliente che mi sceglie per il prezzo basso, mi lascerà non appena troverà un prezzo inferiore. Questo tipo di cliente non mi interessa.
Regola numero cinque: questo elenco farà arrabbiare chi pensa di aver ragione nel continuare a cercare il prezzo più basso. Vale lo stesso finale della regola numero quattro.
Regola numero sei: il lavoro deve darmi soddisfazione. Anche perché lavorare per somme irrisorie fa male alla salute.
Regola numero sette: non posso gestire tutti i trasporti che mi vengono richiesti. Per cui posso permettermi di scegliere. Ed ovviamente scelgo i clienti migliori (che sono quelli che scelgono di affidarsi alla mia azienda senza accanirsi a volermi far ridurre i prezzi!)
Paolo Federici

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Roma a Milano

una splendida fotografia di Roma (a wonderful picture of Rome)

realizzata dal fotografo dell’arte Moreno Maggi, da oggi fa bella mostra di sé nell’ufficio di Milano della nostra società! (an artistic photo realized by Moreno Maggi is now shown in our Milan office…!)

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Il golfo di Aden

Centocinquanta giorni fa si svolgeva, nel Golfo di Aden, un’esercitazione anti-pirateria.
Una nave civile (la motonave Jolly Cristallo, della Compagnia di navigazione Ignazio Messina)) ed una nave militare (la fregata Fasan, della Marina Militare Italiana).
Dal sito web della MM:
L’esercitazione si è svolta in uno scenario operativo estremamente realistico, simulando un tentativo di abbordaggio nei confronti della motonave Jolly Cristallo che, durante la navigazione verso Jeddah (Arabia Saudita), ha simulato di avvistare un gruppo di sospetti pirati a bordo di un’imbarcazione tipica detta “skiff”. Nave Fasan ha rapidamente raggiunto il mercantile e assunto la responsabilità di On Scene Commander (OSC) al fine di mettere in sicurezza l’equipaggio della motonave inserendo gli operatori del Boarding Team con la tecnica fast rope tramite l’elicottero organico SH101-A.
Quella che poteva essere un’ipotesi si è trasformata in realtà nell’ultimo mese.
Le maggiori Compagnie di Navigazione hanno immediatamente annunciato lo stop al transito nel golfo di Aden, e quindi il passaggio attraverso Suez, e le loro navi hanno iniziato a circumnavigare l’Africa rendendo necessario un aumento dei noli marittimi.
Intanto navi militari da moltissimi Paesi del mondo hanno fatto rotta verso l’area in questione.
Così adesso le navi hanno ripreso a transitare per Suez.
In compenso è rimasto l’aumento dei noli.
Paolo Federici

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Il caos prossimo venturo

come sa chi legge i miei articoli, mi occupo di trasporti internazionali.
Ecco alcune notiziole: da un giorno all’altro i noli in import dalla Cina (per i containers trasportati con le navi) sono aumentati di cinque volte!
Lo scalo di Jeddah (in Arabia Saudita) è stato sospeso, perché nel Golfo di Aden… sono tornati i pirati.
Le maggiori Compagnie di Navigazione stanno decidendo di circumnavigare l’Africa.
(Qualche nave, dopo aver subito attacchi missilistici, ha immediatamente cambiato rotta!)
(Stiamo ricevendo comunicazioni a getto continuo in merito a modifiche delle date di arrivo: navi provenienti dall’Oceano Indiano che fino a ieri erano date in previsione di arrivo entro fine anno – via Suez – arriveranno dopo il 20 gennaio – dopo aver doppiato Capo di Buona Speranza!)
La via della seta è stata chiusa.
In transito in Russia (ormai da mesi!) non è più possibile.
Trasportare merce dall’Italia all’Iran è praticamente impossibile (anche i permessi per i camion dal primo gennaio non verranno più rinnovati).
Il problema si estende alle navi in servizio per tutto il Golfo Persico.
Il caos regna sovrano.
La prima notizia del telegiornale è la diatriba Meloni-Ferragni.
Non ce la potremo mai fare.
Paolo Federici

1 Commento

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Ottimo, anzi OPTIMAX!

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una settimana in Thailandia

stasera sono in partenza… mi aspetta una settimana ricca di incontri con operatori del mio stesso settore sparsi in tutto il mondo. Saremo in 185, provenienti da 65 Paesi.
La FORTUNE International Transport è uno degli sponsor principali dell’evento.

Ed abbiamo scelto di offrire il caffè (anche se non sarà buono come quello che beviamo in Italia… e lo slogan lo evidenzia benissimo!):

spero di tornare con la valigetta piena di nuovi contratti…
L’ottimismo è alle stelle anche perché sarò l’unico italiano presente all’evento.
Insomma, se son rose fioriranno!
Paolo Federici
(p.s.: non proponetevi per venire a portarmi le valigie. C’è già Tiziana!) 🙂

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Alla ricerca del prezzo più basso

stiamo arrivando alla resa dei conti: a forza di cercare il prezzo più basso, costringendo compagnie di navigazione (e spedizionieri) a ridurre sempre più le loro quotazioni, i clienti (esportatori ed importatori) stanno cogliendo i benefici a breve termine, ma sul lungo termine le cose sono destinate a cambiare.
Le compagnie di navigazione, per riuscire a restare sul mercato e continuare a ridurre i loro prezzi, hanno solo due soluzioni: fusioni e licenziamenti.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla creazione di nuovi gruppi armatoriali (nati dalla fusione di compagnie di navigazione che hanno smesso di farsi concorrenza e si sono riunite sotto una sola bandiera!) ed a continui licenziamenti (l’ultimo è l’annuncio della Maersk che taglierà 10.000 posti di lavoro).
Procedendo su questa strada ci ritroveremo con pochissimi servizi e con tantissimi disoccupati.
Che i servizi siano peggiorati drasticamente negli ultimi anni è chiaro a tutti.
Che chi viene lasciato a casa abbia serie difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro è altrettanto noto.
Una volta (eh sì, torniamo sempre al discorso del “c’era una volta…”!) la concorrenza si basava sulla qualità del servizio (i prezzi venivano decisi dalle conference e non c’era la gara oggi di moda: chi fa meno, vince) ed il successo arrideva ai più bravi.
Oggi, qualsiasi prezzo tu proponga ad un cliente, ci sarà sempre qualcun altro che farà meno.
In una spirale senza fine.
Però anche lo spedizioniere che deve quotare, sapendo che la stessa richiesta quel cliente l’ha fatta ad altri venti, vive una situazione non facile.
Deve preparare preventivi su preventivi per poi sentirsi dire, nella maggioranza dei casi, che il prezzo è alto ed il lavoro viene affidato ad altri.
In pratica la colpa è mia per non essere stato capace di quotare meno di tutti gli altri.
E nessuno mi dice nemmeno grazie per il tempo che ho perso nell’elaborare una quotazione.
La demoralizzazione è al top.
E allora?
E allora la scelta si impone:
una prima quotazione la faccio gratis. E se la quotazione si trasforma in ordine, ne siamo tutti contenti.
Magari anche la seconda e la terza va via gratis.
Ma poi bisogna fissare un limite.
Non è pensabile che io possa fare cento quotazioni e non ricevere mai un ordine!
Quindi dopo dalla quarta in poi, le quotazioni le faccio solo a pagamento (il costo verrà stornato se l’ordine sarà confermato!)
Tutti si fanno pagare i preventivi (architetti, progettisti, ingegneri…!): quand’è che anche gli spedizionieri si decideranno a farsi pagare per il lavoro che oggi continuano a fare gratis?
Paolo Federici

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