Lo stupidario dello Shipping

Quello che non voleva pagare la messa a bordo perché era ateo
Quello che voleva sapere quanto impiegava un container da 20′ ad arrivare a New York… e dopo che gli avevi risposto chiedeva: e un container da 40′?
Quello che voleva sapere se la EMMA MAERSK era partita da Genova per New York. E poi ti chiedeva se era partita anche per BALTIMORA…
Quello che non voleva i containers (caricava solo i camion!) perché li aveva visti sempre con la porta davanti. Noi gli abbiamo fatto avere quelli con la porta di dietro ed abbiamo acquisito il cliente.
Quello che voleva i containers di gomma… per poterci infilare più merce
Quello che voleva sapere se il prezzo del nolo via aerea era al chilo o al chilometro
Quello che voleva che mandassimo un elicottero a prelevare il suo container dalla nave, visto che la nave stava tardando (ovviamente l’elicottero dovevamo mandarlo a nostre spese!)
Quello che non voleva pagare l’IVA all’importazione sostenendo che la merce era sua perché l’aveva regolarmente acquistata e pagata e quindi non avevamo il diritto di trattenerla se non pagava i diritti doganali
Quello che si era collegato al nostro sito per i pagamenti on line (da usare per pagare le nostre fatture) e usava quella pagina per pagare le sue bollette della luce e del gas
Quello che la banca non gli accettava la polizza di carico perché la spedizione era break bulk. Interpellato il direttore, disse: ma secondo lei noi possiamo accettare una spedizione fatta con una stiva rotta (eh sì, su google translator “break bulk” è tradotto “stiva rotta”)
Quello che non sapeva quale codice doganale dare alle pile per bambini: abbiamo pile mezza torcia, pile ricaricabili, pile per orologi… ma non trovava le pile per bambini (vabbè, dai… in italiano si pronuncia pail!)
Quello che non sapeva dove trovare un grosso lotto di containers. Informato che la Evergreen ne aveva a iosa… domandò: Iosa, provincia di?
Quello che per poter accettare a bordo dell’aereo un’auto da corsa (di formula uno) ha voluto la dichiarazione che a bordo (dell’automobile!) non c’era il portacenere